Dazi commerciali e sport: le possibili ripercussioni sulle olimpiadi e sull’export italiano

2025-04-12 14:31:35
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Le recenti proposte di inasprimento dei dazi commerciali annunciate dall’amministrazione statunitense sollevano interrogativi trasversali, dall’economia allo sport. Il professor carlo nardinocchi, docente di economia internazionale alla luiss, sottolinea la necessità di analizzare la struttura produttiva nazionale per valutarne gli impatti. “ogni misura protezionistica interagisce con le specificità industriali di un paese”, afferma l’esperto all’adnkronos.

L’industria italiana degli articoli sportivi, che nel 2023 ha esportato beni per 4,7 miliardi di euro secondo dati ice-agenzia, potrebbe risentire di eventuali rincari sulle materie prime o restrizioni agli scambi. Settori come la produzione di abbigliamento tecnico, calzature sportive e attrezzature specialistiche rappresentano il 3,2% del totale dell’export manifatturiero nazionale. Alcuni analisti segnalano rischi per le filiere integrate a livello globale, dove componenti prodotti in diversi paesi subiscono multiple tariffe doganali durante il processo di assemblaggio.

Le implicazioni si estendono agli eventi sportivi internazionali. I giochi olimpici di los angeles 2028, che prevedono un budget di 6,9 miliardi di dollari, potrebbero affrontare costi aggiuntivi per l’importazione di materiali e tecnologie. Storicamente, le edizioni olimpiche hanno registrato un aumento del 12-15% nella spesa per attrezzature specializzate nei 18 mesi precedenti l’evento, secondo rilevazioni del comitato olimpico internazionale.

Diverse voci del settore sportivo evidenziano possibili ripercussioni sulla partecipazione internazionale. Le federazioni di discipline come ciclismo e sci, che dipendono da componenti high-tech spesso prodotte in Europa, temono aumenti dei costi per atleti e organizzazioni. Tuttavia, alcuni economisti ricordano che accordi settoriali e clausole specifiche potrebbero mitigare gli effetti, come avvenuto nel 2019 per i dazi su biciclette e accessori sportivi.

Il dibattito politico internazionale riflette posizioni contrastanti. Mentre i sostenitori delle misure protezionistiche le giustificano come tutela della produzione locale, i critici le considerano potenzialmente dannose per la cooperazione globale in settori trasversali come lo sport. L’unione europea ha annunciato l’intenzione di valutare contromisure bilanciate, mantenendo però aperti i canali di dialogo.

L’evoluzione della situazione dipenderà dalla capacità negoziale delle parti coinvolte e dall’adattamento delle strategie industriali. Alcune aziende italiane stanno già valutando accordi di co-produzione con partner statunitensi, mentre altre puntano su innovazione tecnologica per differenziare l’offerta. I prossimi mesi potrebbero rivelare quanto il sistema economico-sportivo globale riesca ad assorbire shock commerciali senza compromettere eventi di portata internazionale.

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